AL GENTILE I “CANTIERI DI MARCA”
di Francesco Iacobini
Cantieri di Marca. E’ stato questo il titolo della XXI° edizione del Premio Gentile da Fabriano, a confermare l’ormai consolidata capacità di ricercare e individuare talenti ed esperienze che segnano il nostro tempo con contributi di progettualità, creatività e tenacia realizzativa, e che portano le Marche nel mondo e il mondo nelle Marche.
Anche quest’anno la cerimonia conclusiva, svoltasi la mattina di sabato 14 ottobre nella prestigiosa cornice dell’Oratorio della Carità e condotta dalla giornalista del TG1 Barbara Capponi, ha visto affiancate sul podio interessanti personalità del mondo della cultura, del volontariato, della ricerca e dello sport (qui con un riconoscimento alla memoria del campione di ciclismo Michele Scarponi, scomparso nello scorso mese di aprile), in una sinfonia di esempi e messaggi che hanno coinvolto nel profondo il pubblico presente.
Le autorità intervenute, tra cui il Sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, il Presidente dell’Unione Montana Esino-Frasassi, Ugo Pesciarelli, e il Vescovo di Fabriano-Matelica, Mons. Stefano Russo, hanno sottolineato il valore di questa iniziativa, diventata ormai un appuntamento imprescindibile e atteso per la comunità locale e non solo.
Il Presidente della Giuria, Prof. Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università di Urbino, come anche il Direttore del Premio, Prof. Galliano Crinella, hanno tratteggiato in poche parole lo spirito che da sempre anima il Gentile, all’insegna del lavorare insieme per contribuire alla crescita della società e della realtà comune.
“Proprio in questo ventennale del terremoto del’97 e dopo i tragici eventi del 2016, con i nostri premiati e le loro storie noi vogliamo dire che l’Italia ha ancora un futuro. In questo senso, il nostro impegno è il frutto di tanti apporti: penso agli sponsor, agli enti patrocinatori, alla simpatia e all’attenzione della cittadinanza. Li ringrazio tutti”, ha affermato Crinella.
I vincitori della XXI° edizione sono stati presentati con efficacia nelle loro biografie e storie, in una logica di reale apprezzamento delle qualità e delle testimonianze più che di valorizzazione dell’immediata notorietà.
Anzitutto l’Associazione Daje Marche (Sezione “Giovani”), un portale di e-commerce ideato da un gruppo di ragazzi di Tolentino – nel tempo diventati 130 volontari – per dare forza all’economia delle zone colpite dal sisma dello scorso anno e per ripartire dopo i traumi e le sofferenze di quelle tragiche settimane. Un esempio di inventiva, entusiasmo e generosità che ha toccato davvero i partecipanti, con il racconto emozionato fatto dal Presidente dell’Associazione, l’Architetto Paolo Isabettini.
Quindi il saggista e critico letterario Enrico Capodaglio (Sezione “Officina marchigiana”), autore, fra le altre cose, di un monumentale Palinsesto dei pensieri che è un vero Zibaldone del XXI° secolo, con uno sguardo sagace e insieme umile e perciò davvero colto agli snodi decisivi di letteratura-realtà-filosofia.
A seguire è stata la volta dell’economista e scrittore Geminello Alvi (Sezione “Carlo Bo per l’arte e la cultura”), che ha voluto evidenziare come la grandezza delle tante piccole patrie italiane sta proprio nel loro potenziale di universalità, radicato essenzialmente nel genio e nella capacità di realizzare e interagire con altri mondi.
Il premio per la Sezione “Scienza, ricerca e innovazione” è stato attribuito al neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, autore di fondamentali ricerche sul sistema nervoso centrale, personalità vivacissima che ha intrattenuto il pubblico, fra l’altro, sui molti e inaspettati meccanismi che regolano l’empatia e quindi le relazioni umane.
Infine, per la Sezione “Vite di italiani”, il riconoscimento alla memoria, andato al campione di ciclismo Michele Scarponi, venuto a mancare proprio quest’anno, travolto da un furgone nei pressi della sua Filottrano. L’angelo della luce (la statuetta del Premio scolpita dall’artista Raimondo Rossi) è stato ritirato, per Scarponi, dal fratello Marco, che ha proposto un ricordo molto suggestivo dell’atleta marchigiano e ha annunciato la volontà della famiglia di costituire una fondazione per il contrasto ai pericoli della strada e la promozione di una maggiore sicurezza, in tutti i suoi aspetti.
A Scarponi è andato anche un omaggio della città di Fabriano, un Ritratto, realizzato da Andrea Poeta e consegnato al fratello, oltre che dall’autore, dal vice-sindaco Joselito Arcioni.
La presentazione dei premiati è stata arricchita, come ormai da tradizione, da belle presentazioni multimediali, mentre l’attore Luca Violini – anche lui una presenza fissa e affezionata del Gentile – ha regalato al pubblico due interpretazioni letterarie di grande significato, tratte dalla Lettera al Presidente degli Stati Uniti (1855) del Capo indiano Seathl e dal grande racconto del libanese Khalil Gibran, Il Profeta.
Anche la XXI° edizione del Premio, infine, è stata accompagnata da una mostra, con l’esposizione di Alfredo Pirri, Memoria di un tempo perduto. Opere 1976 – 2014, che raccoglie novanta lavori dell’artista fermano tra oli, acquerelli, incisioni.
Inaugurata al Museo della Carta e della filigrana Sabato 7 ottobre, resterà aperta fino al 12 novembre 2017.