Titolare dell’importante Ministero alla “Transizione ecologica” nel neonato Governo di Mario Draghi, l’Ing. Roberto Cingolani, già fondatore e Direttore scientifico dell’eccellente Istituto Italiano di Tecnologia, con sede in Genova, è stato tra i premiati della XVIII edizione del Gentile da Fabriano nella Sezione “Scienza, ricerca e innovazione”. La cerimonia di premiazione si è tenuta all’Oratorio della Carità l’11 ottobre 2014. Nella stessa edizione il Premio era stato conferito a “Medici Senza Frontiere”, all’Ing. Francesco Caio, ad Arrigo Sacchi, al giornalista Gian Antonio Stella, all’Associazione “La Luna”, al Ministro Generale dei Frati Minori Fr. Michael Anthony Perry.
Intervenendo dopo il conferimento del Premio, Cingolani affermava, tra l’altro: “… Attorno al 1950 c’è un gruppo di giovani con la testa dura che brevetta il transistor e l’anno scorso (2013), per la prima volta nella storia dell’umanità, l’uomo ha prodotto più sistemi artificiali che chicchi di riso. In particolare l’anno scorso è stato il primo anno in cui il numero dei transistor è stato superiore al numero dei chicchi di riso prodotti dalla natura. Quest’anno, per la prima volta, abbiamo avuto più interconnessioni digitali che esseri umani nel pianeta, quindi c’è una serie di interessanti ricadute che poi, a distanza di decenni, viene fuori perché si è avuta la forza di fare di più nel momento in cui forse era più semplice affogare.
Da un certo punto di vista, l’immagine è quella di chi arriva al fondo del lago, del mare, del barile e trova la forza di risalire nel momento in cui sarebbe più facile accomodarsi nel fondo. Quindi da me non sentirete lamentele, come se ne sentono di solito in chi fa ricerca. Tra l’altro io ho fatto il nomade. Sono lombardo, parte del sangue marchigiano, e ho vissuto un po’ in tutti i paesi del mondo. …….
È necessario avere visione. La visione è fondamentale in tutto e, in particolare, nella scienza. Vuol dire mettere un punto all’infinito, tracciare una retta e se si vuole arrivare là è quasi irrilevante che quel punto sia nella posizione giusta. L’importante è avere una direzione e tutto dovrà girare attorno a questa direzione, altrimenti ci si disperde. Oggi la visione è tener conto che questo pianeta va verso i 10 miliardi di abitanti e il 20% della popolazione ha l’80% dell’energia e dell’acqua, che il welfare non è più sufficiente, che la tecnologia deve dare risposte e che queste risposte dovranno diminuire le difficoltà tra i popoli, non abbassando il nostro livello di vita ma alzando quello di chi sta peggio. È una sfida tecnologica senza precedenti, credetemi, anche se non posso entrare nei dettagli”.